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Milos

Milos è un’isola facente parte dell’arcipelago delle Cicladi bagnate dal Mar Egeo. È situata precisamente nella parte sud-occidentale ed è di origine vulcanica. Essa si estende per circa 151 km2 e tutto il territorio è in prevalenza montuoso, il monte principale è il Profitis Elias alto circa 748 metri ad est dell’isola. Essendo di origine vulcanica a Milos vengono estratte in grandi quantità tufo, trachite ed ossidiana e addirittura il porto è stato costruito su un cratere naturale profondo circa 130 metri.  Il sottosuolo è ancora particolarmente avvezzo ad assestamenti vulcanici e non è molto raro, nelle grotte dell’isola osservare ancora dei movimenti magmatici, infatti vicino alle sponde orientali del porto sgorgano sorgenti di acqua calda sulfurea. A largo di Milos, circa 20 km a nord-ovest e nord-est si trovano la piccola isoletta di Antimilos, totalmente disabitata e anche Kimolos famosa in antichità per la coltivazione di fichi e per la città i cui resti sono ancora visitabili presso la rupe di Sant’Andrea.

La storia di Milos risale a circa 3000 anni fa, quando il materiale dell’ossidiana veniva esportato ed allo stesso tempo utilizzato dalle popolazioni autoctone per costruire utensili utili per l’agricoltura ed altre attività rurali. Proprio grazie a questa materia vulcanica Milos divenne un grande centro commerciale su tutto l’Egeo. Dagli scavi effettuati dalla British School sono stati rinvenuti moltissimi reperti che ci aiutano a ricostruire la storia di questa bellissima e particolarissima isola. Si pensa siano esistiti tre periodi antecedenti al periodo miceneo e quindi molto probabilmente correlati all’epoca minoica come ad esempio il famoso affresco con i pesci ritrovato a Phylakopi. Non è da sottovalutare il successivo riferimento all’arte fenicia, cosa che, ci porta a pensare che i fenici per larga parte di tempo abbiano occupato l’intera zona.

Intorno al VI secolo a.C. l’isola di Milos fu assediata dai Dori della vicina Laconia e in quel periodo, grazie all’influsso della cultura greca, sono stati prodotti una serie di vasi con bellissimi ornamenti mitologici e floreali e rilievi di terracotta tutt’ora conservati nel museo di Milos.
Successivamente all’età classica l’isola divenne monopolio veneziano mentre poco dopo, alla fine del XIV secolo arrivò in mano ai Franchi che la fecero diventare parte del ducato di Naxos.

Oggi Milos è una municipalità ben distinta come tutte le altre isole dell’arcipelago delle Cicladi. La popolazione si trova per lo più nella parte nord-orientale della città soprattutto lungo i villaggi di Plaka, anche capoluogo dell’isola, di Tripiti, di Pollonia e di Adamantas. Adamantas è anche il porto dell’isola nel quale sbarcano e salpano ogni anno milioni di turisti. È particolare sapere che al di fuori di questi pochi villaggi il resto dell’isola è ancora dominato dalla natura incontaminata, tanto che non esistono insediamenti umani e strada asfaltate; molte stupende spiagge del resto sono raggiungibili solamente via mare.

Il turismo arrivò molto tardi a Milos, solamente nei primi anni del XXI secolo anche grazie a una spesa esosa per la pubblicizzazione dell’isola e anche grazie al miglioramento delle vie di trasporto che oggi permettono a Milos di essere raggiunta giornalmente e in poco tempo dal porto del Pireo.
Nonostante le sue bellezze naturali, soprattutto nascoste tra le piccole spiaggette raggiungibili solo via mare, Milos è anche un’attrattiva per il turismo culturale. Nelle zone abitate infatti è possibile visitare: Il Museo Archeologico, Il Museo Storico e Folcloristico, Il Castello del XIII sec, Il Sarakiniko (Plaka) poi le Catacombe a Klima ma anche il Museo Minerario di Adamantas e le caratteristiche zone naturali di Kleftiko e Sikia.

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