Naxos
Naxos, detta anche Nasso in italiano è la più grande delle isole Cicladi con i suoi 428 Km2 di superficie. Si trova nel Mar Egeo e il suo capoluogo, Hora, è il capoluogo dell’arcipelago più popolato con circa 12 mila abitanti. Il territorio dell’isola è abbastanza montuoso ma dopo tutto fertile, il monte più alto è il monte Zas con 1004 metri di altezza. Oltre a Hora, anche chiamata Chora, gli altri centri urbani, ovviamente molto più piccoli, anche considerati villaggi sono: Apiranthos, Tragea, Filoti, Koronos, Sangri e Apollonas.
Nelle prossime pagine dedicate a Naxos parleremo della vita notturna e delle bellissime spiagge che occupano la costa, vero fiore all’occhiello dell’isola ciclade. Accenniamo le più belle: Sant’Anna, San Procopio, Alikos, Mikri, Vigla, Plaka, San Giorgio e Kastraki, tutte situate nella parte ovest dell’isola.
Le radici del nome Naxos derivano da molto lontano, ovvero dalla cultura greca. Furono Pindaro ed Erodoto i primi a parlare dell’isola descrivendola come “l’oleosa” e come “la fertile tra le isole”, non c’è quindi da stupirsi se appunto Naxos in greco antico voleva appunto significare terra fertile. In effetti Naxos sin dai tempi antichi era un’ottima produttrice di olio e vino e tra le leggende sembra che tutti gli abitanti fossero devotissimi agli dei proprio perché il loro vino veniva considerato il nettare di zeus: da lì nacque il culto di Zeus Melosio. Unico tra gli dei di Naxos era però Dioniso (guarda caso il Dio greco del Vino) che nacque e crebbe nell’isola e poi sposò Arianna dopo che essa fu abbandonata da Teseo. Ma i primi abitanti di Naxos (i traci) appaiono nel III millennio, la popolazione si sviluppò in maniera molto rapida anche perché molto probabilmente era considerata terra sacra: sono state trovate molte statuine votive e altri oggetti religiosi di marmo, estratto regolarmente dai monti dell’isola. Dopo il dominio miceneo nel 700 a.C. fonda insieme a Calcide la famosa colonia di Naxos in Sicilia, inimicandosi Paros e Milos per il controllo commerciale.
L’isola era talmente ricca e potente in quel tempo che Erodoto raccontò di un esercito di 8000 uomini pronto a conquistare qualunque terra. Durante la conquista romana però, nei primi secoli dopo Cristo, quasi tutte le strutture religiose, come il Tempio di Dioniso vennero convertite in chiese cristiane. Come le altre isole Cicladi nel 1200, essa venne conquistata dal doge veneziano Marco Sanudo, il quale fondò il Ducato di Naxos. Successivamente venne conquistata dai pirati musulmani nel 1537 e dai turchi nel 1556. Ora Naxos appartiene ufficialmente al distretto amministrativo delle Cicladi.
La parte più interessante dell’isola, soprattutto per i turisti che hanno voglia di visitare qualcosa di diverso dalle spiagge e dal mare è senza alcun dubbio la Hora (o Chora), capoluogo di Naxos. Vale la pena visitare i famosi Bagni di Arianna che si trovano in un’isoletta davanti al porto di Naxos. È possibile ammirare solamente il tempio di Ekatompedo che il tiranno di Naxos, un certo Ligdamide, iniziò a costruire nel 530 a.C. senza successo di concluderlo. Il vero cuore di Hora però è la zona antica. Le strade cominciano a diventare molto più strette e si vanno a creare anche dei piccoli vicoli senza uscita che quasi si ha l’impressione di ritrovarci nel mitico labirinto di dedalo. Salendo lungo le piccole vie ci si trova di fronte il famoso Kastro: edificio di età veneziana fatto costruire da Marco Sanudo. È molto caratteristico perché al contrario delle altre costruzioni circostanti, rigorosamente bianche, esso è colorato con colori sgargianti. L’entrata più bella è quella posta a sud chiamata Paraporti ma è anche possibile accedervi dalla porta nord chiamata Trani Porta. Al suo interno ritroviamo stradine strette e bellissimi giardini all’italiana.
Se diamo un’occhiata sulla porta posta a nord, vediamo un’incisione che serviva ai mercanti veneziani per misurare le stoffe che portavano in città. In passato tutto il complesso del Kastro doveva avere circa 12 torrette, ora è possibile visitarne solo una, quella chiamata dei Crispi (gli ultimi Duchi dell’isola).